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PROGETTO DELL’ATLANTE DELLE FESTE POPOLARI DEL PIEMONTE

CONVENZIONE TRA IL DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO”, L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SCIENZE GASTRONOMICHE E LA REGIONE PIEMONTE (SETTORE PIANIFICAZIONE AREE PROTETTE) PER LO SVOLGIMENTO DI UNA RICERCA FINALIZZATA ALLA COSTITUZIONE DI UN ATLANTE DELLE FESTE POPOLARI DEL PIEMONTE.

 

schema afppL’archivio dell’AFPP è una complessa struttura relazionale di informazioni che si articolano in cinque distinte aree di contenuti, ognuna delle quali raggruppa al suo interno dati specifici.
Il sistema prevede un archivio principale denominato “Festa”, composto da 38 campi suddivisi in sette aree, sul quale si innestano gli altri quattro sotto-archivi: Testimoni della tradizione, Documentazione festa, Attori festa, Media festa. Possiamo definire la struttura dell’archivio “leggera”: ridotto numero di variabili che compongono il tracciato limitato uso di campi che richiedono l’inserimento di lunghe descrizioni testuali possibilità di associare alla scheda un numero elevato di documenti multimediali.

La struttura dell’AFPP

Nella definizione della struttura dell’archivio AFPP si è tenuto conto delle principali ricerche demoetnoantropologiche che hanno prodotto schede informatizzate per la gestione critica di dati relativi a eventi festivi e cerimoniali: 1. la ricerca scientifica “Archivio multimediale della ritualità tradizionale - AMRT”, finanziata dal Murst e coordinata da Antonino Buttitta dell’Università di Palermo; 2. la ricerca scientifica “Festa Progetto Finalizzato – FPF”, svolta nell’ambito del Progetto Finalizzato Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e coordinata da Gian Luigi Bravo dell’Università di Torino; 3. inoltre si è analizzato l’imponente tracciato della scheda ministeriale BDI - Beni Demoetnoantropologici Immateriali - pubblicata nel 2002 dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La scheda AFPP è composta per la quasi totalità da variabili che appaiono nella scheda ministeriale BDI. Vi sono campi che non sono presenti nella scheda BDI ma che sono strategici e indispensabili per la restituzione critica delle fonti (campi per la georeferenziazione e la collocazione su Google Maps della singole feste catalogate).

Nell’archivio dell’Atlante non vengono inserite solo le feste molto conosciute e studiate di cui si dispone di una vasta documentazione a stampa ma, il più delle volte, si generano schede a partire da disparate e scarse informazioni: una breve descrizione testuale, un’immagine o una breve sequenza filmica, frammenti informativi che rinviano e danno conto di eventi folklorici ormai caduti nell’oblio (cfr. Porporato D., 2007, pp. 57 - 76).

 

 

 

La georeferenziazione delle feste

schema georeferenziazione

La georeferenzizione prevede l'inserimento delle coordinate spaziali (longitudine e latitudine). Questi dati sono necessari per identificare il territorio e associarlo alla festa. I dati georeferenziati dei numerosi e differenti eventi folklorici possono in un secondo momento essere elaborati utilizzando sistemi informatici specifici denominati GIS (Geographical Information System). Un sistema GIS è un insieme di strumenti per raccogliere, memorizzare, recuperare, trasformare e visualizzare dati spaziali del mondo reale per un particolare insieme di scopi (Burrough, McDonnell, 1998).

Le informazioni raccolte possono essere collegate a una base cartografica. Si possono realizzate carte tematiche che illustrano la presenza e la distribuzione sul territorio piemontese di specifici insiemi folklorici. Ad esempio: il carro processionale, le sacre rappresentazioni, le badie, gli animali mitici, i cibi rituali. In questo modo sarà possibile definire e visualizzare, di volta in volta, i dati di cultura etnoantropologica su cui si intende lavorare, si potrà anche leggere e interpretare il territorio in rapporto alla densità folklorica che lo caratterizza.

La dimensione della ricerca diviene ancor più articolata e promettente se la lettura del territorio passa attraverso l’integrazione di più livelli di informazione. Risulterà particolarmente interessante associare le fonti etnoantropologiche archiviate nell’AFPP con altri archivi contenenti, ad esempio, dati socio-economici, informazioni turistiche e flussi migratori.

Oltre all’inserimento delle coordinate geografiche è possibile inserire il collegamento diretto alla pagina web presente su Google Maps Italia del Comune dove si svolge la festa. In questo modo, a partire dalla dall’archivio AFPP, è possibile visualizzare la cartografia del territorio interessato dall’evento festivo. Il sistema cartografico ad accesso libero ci permette, da un lato, di osservare nel dettaglio gli spazi del tempo festivo, dall’altro, di definire l’area storico-geografica di riferimento (cfr. Porporato D., 2007, pp. 77 - 84).

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